Il prendere consapevolezza di questo nostro essere e appartenere, come spesso ripeto, equivale a ricongiungerci con la nostra intima essenza, con il nostro sentire più profondo, con la nostra Anima.
Perciò, il luoghi, “quelli dotati di qualità”, sono inevitabilmente quelli capaci di parlare alla nostra Anima; quelli in grado di mostrarci il nostro esistere nel mondo e nell’Universo.
Un luogo non può essere soltanto un “spazio”, un banale “contenitore”.
I luoghi, quelli veri, quelli dell’Anima, sono un concentrato di suoni, di colori, di profumi e di volti in grado di trasmetterci un dono preziosissimo: la “consapevolezza dell’appartenenza”.
Tutto questo è ben chiaro al cantautore emiliano Alberto Bertoli che, nel suo brano “Meridione mon amour”, ha saputo fondere suoni e parole, riuscendo a donarci il vero senso del viaggio e del luogo.
Un posto, culturalmente e fisicamente lontano, che abita nei giorni. Una meta che rischiara. Volti, profumi e sapori -dolci ed ingenui – di “fichi rubati” e di vino bevuto che ci fanno riscoprire le nostre radici più profonde, con un tremito al cuore.
Questo è il luogo dell’anima che Bertoli, in punta di piedi e con sonorità dal sapore country-folk, ci ha regalato nel suo brano.
Una felice e rara scoperta che ho deciso di condividere con voi.
Un poesia da leggere ma che fortunatamente si può anche ascoltare.
Estratto da “Meridione mon amour” di ALBERTO BERTOLI
album “STELLE” (2020)
In un posto lontano
dentro a un giorno Cilentano
un paese schiude gli occhi piano, piano.
Dalla Bruma di collina
mentre il giorno s’incammina
qualche cosa ha rischiarato la mattina.
C’è un cartello che porta su un titolo
Venditore di sogni in città
organizza la festa del secolo
Cosi bella che la gente tornerà
Luminarie di festa risplendono
il paese oramai è un abat-jour
gente allegra che balla la musica
di questo meridione mon amour.
Il patrono è contento
e la luna per l’evento Brilla chiara
i monti Alburni del Cilento.
La fontana sembra pazza
agitata e ormai paonazza
Sgorga vino per la gente nella piazza.
I bambini che ridono complici
san di fichi rubati più in là
chi si abbuffa dei piatti più tipici
chi di bancarelle e di curiosità.
Luminarie di festa risplendono
il paese oramai è un abat-jour
gente allegra che balla la musica
di questo meridione mon amour.
Chi se n’è andato allora oggi se ne tornerà
e colmerà quel vuoto nello spirito
dagli olmi hanno imparato
le radici stanno qua e
il cuore lo ricorda con un tremito.
Luminarie di festa risplendono
il paese oramai è un abat-jourgente allegra che balla la musicadi questo meridione mon amour.
*Per ascoltare il brano: VIDEO YouTube
** Foto 1: Aquara (SA) di Notte – liberamente tratta da https://it.wikipedia.org/wiki/Aquara
*** Foto 2: Alberto Bertoli – liberamente tratta da https://www.facebook.com/Albertoli