Di seguito ripropongo una Poesia che mi è stata gentilmente regalata dal Poeta, Maestro e stimatissimo mio “Consolatore” Beppe Costa. La ripropongo con l’intento, tramite le parole e finchè il dinAnimismo avrà vita (…e non so, quindi, per quanto tempo e come), di proseguire la mia battaglia contro l’Indifferenza.
Indifferenza: pane con cui tutti noi, purtroppo, quotidianamente ci saziamo.
I versi che seguono nascono con una dedica all’Intramontabile Alda Merini, ma qui, li ri-scrivo, aggiungendo una dedica ad un’Altra grande dell’Arte e della Poesia, Goliarda Sapienza, che , come Beppe Costa giustamente sottolinea avendoLa più e più volte difesa e sostenuta: “libri, convegni, associazioni ed è morta sola, per tre giorni nessuno se n’è accorto e senza i soldi per le sigarette. Ora edita in mezzo mondo”.
Zairo Ferrante
Elogio del corpo morto
…di Beppe Costa
ad Alda Merini
i poeti il cielo
lo vivono
gli altri
lo raggiungono
o tentano
dopo, se,
solo dopo
—
i poeti
non hanno amici
bisogna prima
concedere loro
il corpo
—
il loro corpo morto
così che poi possano cantarli
con pochi spiccioli
di tempo
e di denaro
—
i poeti
non hanno amici
si battono forte
per averne
almeno uno
ma è questa l’unica cosa
che non riescono a vedere
di tutto il resto sanno
o imparano
—
forse per questo
i poeti
non muoiono mai
e lasciano lì
il corpo
affinché
sia ammirato,
mostrato, lodato
—
il loro corpo morto
e le loro righe
che non muoiono mai
—
cercano di descrivere
a chi resta
quanto sia dura la vita
e tenera la morte
e che fatica immane
per conquistarla
*Versi già pubblicati sul pregresso blog del dinanimismo: LINK
**Immagine: “Cristo Morto” di Andrea Mantegna, postato dalla Redazione del sito e liberamente tratto da Wikimedia -commons (licenza pubblico dominio): LINK