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Perché parlare della guerra
se il colesterolo, quell’assassino
s’ammassa spesso nelle arterie
e potremmo anche morire
forse già domani.
Perché parlare della guerra
se malefiche nanoparticelle
s’insinuano nell’aria, nei polmoni
e potremmo anche morire
forse ancora prima.
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Perché parlare della guerra
quando morti sono Majakovskij
Tolstoj e Dostoevskij
e perfino Marinetti, stanco,
nella tomba si rivolta.
Perché parlare della guerra
proprio in questa primavera
quando sbocciano le viole
e madri e figli muoiono
come vecchi bucaneve.
Perché parlare della guerra
proprio a primavera?
Perché fare questa guerra
proprio a primavera?
Perché ancora noi la meritiamo
un’altra primavera?
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Inedito di Zairo Ferrante
*Immagine elaborata dalla redazione del sito (libero utilizzo citando la fonte); “Guernica” di Picasso liberamente tratta da commons wikimedia (licenza CC); “La primavera” di Botticelli liberamente tratta da commons wikimedia (licenza dominio pubblico)
Oggi parlare di guerra serve ancora anche se vorremmo il cessate il fuoco non solo in Ucraina ma per sempre in ogni parte del mondo. Oggi è il primo giorno di primavera ed essa porta con sé la poesia del risveglio. Ecco perché bisogna parlarne affinché si risveglino appunto le coscienze di chi invece vuole la pace e non la guerra!