Sedazione profonda
di
Giovanni Battista Quinto
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Chiara ed intensa rifulga l’aurora
sul gravoso cammino;
soffi leggera la brezza fragrante
e accordi la pace all’uomo morente:
-speranza che spazia nei segreti dell’io,
desiderio veemente di vivere in Dio-.
L’etica infiamma riflessioni coerenti;
la ragione s’insinua in questioni d’onore,
ma il male cos’è, se non costrizione?
Un arduo pensiero prostra le menti
piombando di colpo su dubbi, oppressioni;
mentre il dilemma si fa imponente,
mistero che ottunde dotti e influenti.
Non già risposte sicure cerca l’anima mia,
ma esempi soggettivi d’amore e dignità;
né giudizi dettati da congetture,
ma vivi sentimenti di libertà;
enunciati da chi, sopraffatto,
abita inerte un corpo privo di giorni;
di cieli stellati, tersi, sconfinati:
-corroso, com’è, da attese snervanti;
da atroci sofferenze che, pian piano,
cancellano sogni, sorrisi, vitalità-!
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Giovanni Battista Quinto:Scrive per passione sin dall’adolescenza, prediligendo la scrittura in versi. Laureato in Scienze della Formazione (con all’attivo due Master riguardanti discipline psicopedagogiche) svolge l’attività di Formatore-Educatore-Pedagogista.
**Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite e-mail.
***Immagine: Corsia dell’ospedale di Arles – Van Gogh – postata dalla Redazione e liberamente tratta da wikipedia (libero dominio)