che tu sia qui o no
sfugge ai miei sensi.
Il mondo è un’astratta
impalcatura dove le cose
accadono, se devono accadere.
È come un canto
di purezza cristallina,
un equilibrio di vertigine,
logica e intuizione.
Che tu ci sia o no
è una danza di noi:
spettri, orbite,
interazione, informazione.
Le cose appaiono differenti,
in un fluire di percezioni
plasmate dal caos.
E siamo un fluttuare
che sfugge
alla comprensione della vita,
un andirivieni
in cui siamo congetture.
La vibrazione torna alle origini,
emette un’eco,
si disperde negli sguardi,
calcola tempo e particella,
chiude il cerchio,
si connette sulla tristezza,
percepisce la distanza,
si nutre di ciò che è imprevedibile.
È un ribollire, pullulare.
Ed è incerta.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autore; tutti i diritti riservati.
**Quadro: Paul Gauguin, L’Onda (1888) – liberamente tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/File:Gauguin_1888_La_Vague.jpg (file pubblico dominio).