ARUNACHALA
di
Giancarlo Narayana Fattori
e ci tagliava l’aria,
cadeva nella notte
e si pietrificava;
il Sacro Carnale infinito
divampò nell’ansia,
senza visione
nel fuoco imbruniva.
Ma divampava fuori
in un groviglio di colori,
in un’aurora a levante,
le tue labbra distanti
arrossite di dolori.
…….
La mia finitezza soffrivo
d’ardore t’avvolgevo,
nel silenzio sul sentiero
per te mi trasformavo
in un’onda del tempo
che precede il buio senza tempo,
e tu mi superavi
nell’infinito incanto:
su lande desolate,
lande d’evasione,
silenzi luminosi,
traiettorie d’aironi
in un mistico bagliore.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autore; tutti i diritti riservati.
*Immagine: William Turner, Eruzione del Vesuvio (1817), Yale Center for British Art, USA; postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Joseph_Mallord_William_Turner_-_Ausbruch_des_Vesuvs,_1817.jpg