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“2083 – Intelligenze Artificiali tra Anime in Standby”: tre poesie di Zairo Ferrante e note critiche.

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2083 – Intelligenze artificiali tra anime in standby
Zairo Ferrante (Rossini editore 2023)


Un pesce (fresco), tre agli, sette carote;
quattrocentocinquanta grammi di riso
venere rosa… solo un’esile vena di nero.
Una pagnotta di segale, rame e selenio.
Una e-cig.
Un po’ di nicotina e soltanto una spruzzata
[di pura caffeina.
Metto tutto nel carrello e clicco ok.
Pago fiero con lo sguardo…
senza soldi e senza carte.

-La mia mente è collegata. –


L’ordine è partito
un furgone è già arrivato
non c’è chi guida.

***

Tostapane triste

2083 – Intelligenze artificiali tra anime in standby
Zairo Ferrante (Rossini editore 2023)


Piange un tostapane
e la mente mi confonde
mentre Siri parla della guerra.


Bislacca inversione di ruoli e di cuori
(d’acero dolce inondo il mio pancake)
Siri continua a spiegare la guerra
un tostapane pare interessato
(… e io addento il mio pancake).

***

Di me non rimarrà

2083 – Intelligenze artificiali tra anime in standby
Zairo Ferrante (Rossini editore 2023)


Di me quattro stelle si accenderanno e
brilleranno sette interminabili nanosecondi
… e poi nulla rimarrà.
Un sorso di Via Lattea appena munto
un pugno di sabbia nel deserto di vento
un guscio vuoto di conchiglia di lago.
Non rimarrà il mio respiro, sui vostri cuori.
Non busserà la mia voce, ai vostri timpani.
Carcasse di robot piangeranno il mio nome;
artificiali intelligenze penseranno al posto vostro.
Io passerò, vento sugli ulivi.
Sole su sassi ruvidi e spigolosi.
Nebbia su prati ancora verdi.
Passerò come passa il silenzio.
Come colpisce una maledizione.
Passerò su questa umanità; in questo luogo
e nulla rimarrà di me.
I corpi morti non inquinano come il progresso.
Non sporca questo Universo la vita che passa.

***

Presentazione “2083” – Le parole accanto

-Maria Pellino su “Alessandria Today”:

(…) sempre in linea con la sua filosofia, con la quale affronta questioni attuali come l’Intelligenza Artificiale e l’incidenza del progresso tecnologico sull’umanità. Perché è su questo che Zairo vuole portare l’attenzione, sul vuoto etico dovuta alla  “deumanizzazione”  suscitando questioni profonde filosofiche, etiche, culturali, sociali e soprattutto “umane ed interiori”. Quella ragione critica, quell’intelligere, che il manto oppressivo tecnologico ha rigettato rendendo gli umani succubi e dormienti, nell’opera di Zairo si risveglia. Si riaccende la speranza, la possibilità di opporsi a qualsiasi accettazione di ciò che la matrice attuale porta ad essere, ovvero apparenze, sagome prive di se stessi. Attraverso i suoi scritti ci si ritrova in uno scenario in cui viene rappresentato un linguaggio e una nomenclatura di quello che l’essere umano non sa più dire né concepire.

Parole forti che tagliano membrane ammutolite da torpori invadenti che nello stesso tempo richiamano all’autenticità tra passato, presente e futuro, al desiderio di fare riconvergere l’umanità nell’eternità e nella bellezza dei gesti, nella semplicità e nella genuinità dell’esistere. Ecco, un ponte tra essenza e non tra apparenze.

Come nelle fantascienze più incredibili ( Asimov), nelle scienze più impensabili (Einstein) e nelle filosofie più etiche possibili (Floridi), nell’universo di Zairo si esperiscono dimensioni inimmaginabili in cui poesia e prosa si ergono a strumento di connessione tra le diverse strutture dell’anima e dell’essere.

Quel retrogusto di amara nostalgia, che si percepisce, conduce ad assaggiare un mondo di valori ed essenze che l’umanità ha dimenticato e nel contempo vi si trova connaturato quel seme di essere umano che si vuole redimere e fare germogliare.

-Graziella Di Grezia su “Salerno News 24”:

(…) il suo testo è espressione di una pacificazione tra prosa e poesia;  i versi hanno il sapore della velocità e spersonalizzazione del quotidiano, in cui non sono più gli uomini ad avere stati d’animo, ma gli oggetti (“il tostapane triste”). Poco importa se gli uomini si ammalano o muoiono, l’importante è che le macchine funzionino:

I corpi morti non inquinano come il progresso”.

Ma “gli spacciatori di progresso” vendono la felicità in cambio dell’ anima; epoche diverse rispetto a quelle in cui Paganini l’ avrebbe venduta al diavolo in cambio del suo virtuosismo…

Un messaggio di speranza c’è ed è anche piuttosto forte: “Supereremo la distorsione del progresso” ritornando al vero.

Un libro che ci fa continuare a credere in una possibilità di evoluzione umana, mantenendo ben salde le redini delle evoluzioni tecnologiche, senza dimenticare l’ umanità che nessuna tecnologia potrà rimpiazzare.

-Roby Guerra su “Estense.com”:

(…) 2083 è da considerarsi un’opera new-romantic che si sforza di non far soccombere l’anima dinanzi alla macchina. Un canto di dolore che giunge da lontano. Un nuovo manifesto futur-umanista contro qualsiasi forma di disumanizzazione, sia fisica che mentale, in linea con la filosofia Dinanimista fin qui professata dallo stesso Autore.

“Intelligenze Artificiali tra anime in stand-by” è un’opera matura e coraggiosa, che pone il lettore dinanzi a molteplici e fondamentali interrogativi.

Non chi siamo ma chi saremo!?

Non dove andiamo ma dove andremo!?

Non cosa facciamo ma cosa faremo!?

Un libro da leggere per comprendere e comprendersi; pagine che ci invitano a restare umani, qui ed ora e nonostante tutto e tutti.

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