Con immenso piacere comunichiamo che, a partire dalla data odierna, la rubrica di “AttuoPoesia” curata da Zairo Ferrante si trasferisce sulle pagine di PENSALIBERO.IT, giornale on-line con sede legale a Firenze, fondato da Nicola Cariglia nel 2003.
Una collaborazione (culturale ed umana) per la quale si ringrazia Angelo Giubileo (filosofo e scrittore) e Claudio Tirinnanzi (giornalista e attuale Vicedirettore di Pensalibero.it).
Scrivono su Pensalibero, nella maggior parte, donne e uomini che si riconoscono nei principi della cultura laica, liberale e socialdemocratica. E proprio per questo ci scrivono anche molti altri che appartengono a differenti ispirazioni culturali e politiche. Ma tutti concordiamo nel credere che la politica sia una attività nobile. Indispensabile per risolvere i problemi della gente e per garantire un futuro ai giovani.
Ecco perché Pensalibero, da quando ha cominciato le pubblicazioni, nel 2003, ha condotto una incessante battaglia contro coloro che, per calcolo o per viltà, pur essendo parte della classe politica, hanno rinunciato alle responsabilità che questa comporta. Ed ha denunciato la incessante ricerca di legittimazioni esterne nella Chiesa o in altre istituzioni che hanno occupato i vuoti della politica, quali la magistratura, i sindacati dei lavoratori e le associazioni imprenditoriali: istituzioni da rispettare sempre, eccetto quando esulano dai loro compiti.
La nostra è una visione positiva e fiduciosa. Per questo non ci siamo mai uniti al coro di coloro che periodicamente invitano ad accettare soluzioni di governo con l’unica motivazione che rappresenterebbero “l’ultima spiaggia” prima della catastrofe. Al contrario, noi crediamo fermamente nella capacità delle democrazie di autorigenerarsi. E che mai sia consentito derogare alle regole della democrazia e dello Stato di diritto. Troppo breve è il passo dall’ultima spiaggia ai salvatori della Patria e agli uomini della Provvidenza.
Solo su questo Pensalibero rispetta una coerenza maniacale. Su tutto il resto nessuno si sorprenda di leggere articoli che contengono giudizi e soluzioni differenti per gli stessi problemi. Il giornale non ha da imporre alcuna linea. E, per quanto possa interessare, non è in obbligo con alcuno che una qualsiasi linea possa o voglia imporgliela.”