Sulla scia dell’Artista saccense Carmelo Aliotta che discusse la Tesi su ‘Lughe de Chelu’ di Giovanna Mulas, autobiografia divenuta nel mondo Manifesto contro il femminicidio (Prima ed. 2003, per Bastogi); oggi all’Accademia di Belle Arti di Firenze la scultrice e scenografa Michela Anna Pinto accompagnata dall’attrice e aiuto regia Annalucy Menafra hanno rappresentato una versione speciale di un romanzo tra i più amati dell’Aquila Sarda: ‘Nessuno doveva Sapere, Nessuno doveva Sentire’.
Sul pubblico ammaliato hanno sortito potente impatto le maschere intagliate nel legno, i costumi cuciti a mano in stile tradizionale sardo con ricami ispirati al Bisso marino (foto allegate): filato di origine animale la cui unica Maestra rimasta in Sardegna è Chiara Vigo.
La Pinto ha discusso la sua Tesi di dottorato all’Accademia di Belle Arti di Firenze stimolata dal romanzo della Mulas. Oggi afferma: “Coi costumi ispirati a ‘Nessuno doveva Sapere, nessuno doveva sentire’ e al rito dionisiaco presente in Sardegna ho voluto sottolineare la sacralità del rito-viaggio nella vita delle protagoniste del romanzo, la loro potenza creatrice che, nel testo originale, viene associata costantemente all’acqua…
L’opera è nata analizzando I giganti della Montagna di Luigi Pirandello. All’epoca colsi una notevole somiglianza tra la Contessa Ilse e i personaggi di ‘Nessuno doveva sapere, Nessuno doveva sentire’ di Giovanna Mulas. Col tempo mi sono resa conto che era la Magia ad accomunarle: come la Magia di Villa Scalogna rende libera la Contessa di mettere in scena la favola del figlio cambiato, così la stessa Magia restituisce alle donne di ‘Nessuno doveva sapere, Nessuno doveva sentire’ qualcosa che hanno perduto o mai avuto.
Collaboreremo per rappresentare l’opera anche nel Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola, così simile a Giovanna Mulas nel sentire Natura e l’Arte.”.
‘Nessuno doveva Sapere, nessuno doveva sentire’ di Giovanna Mulas, pubblicato per la prima volta nel 2010 da Edizioni Il Ciliegio, è stato ristampato anche in edizione bilingue sardo-italiano col titolo di ‘TristanimArdente’ (Pedrazzi Ed., 2019). Portato in Teatro nel 2010 anche dalla Compagnia della Chimera di Antonio Marras e Silvano Vargiu, con adattamento titolato ‘Bianca Rondine Silente’.
*Notizia e immagini ricevute direttamente dalla Redazione di “Lotta alla Corruzione”