Mallegni, già collaboratore del dinanimismo dal 2015, ci ha donato una raccolta di versi, che si sfogliano come un album di fotografie. Istantanee di vita vissuta che – tramite figure retoriche, suoni e costruzioni – tentano (riuscendoci) di immortalare tutti quegli stati d’animo che non potrebbero essere descritti in altro modo, se non tramite la poesia.
Un’ironia assoluta:
il desiderio della longevità,
nell’era dell’abbondanza.
Sia luce ai coltivatori di dolore e,
dalla terra che, presidi e scrittori
hanno sublimato, si canti
“è nato qualcosa”.
Morte e sgomento,
mai si attaccarono a qualcosa,
che non fosse nato.***
Il cielo colora di arancio e apocalisse, stasera,
un dicembre eterno, quest’anno,
un tumulo di pigiami pietre e foglie di cavolo
arranca sul terrazzo.
Tu sulle piastrelle di questa cucina, nuda,
condensa dei sapori che scivolano sul muro,
ispide curve piene di neve e capelli caduti.
Si respira certezza: una cupa musa,
svestita in salotto.
È un morso rancido di lepre,
prepotente come i colori di Spagna,
quello che ti suono addosso.
Amare: come un incidersi di chiodi nella milza,
danza sui vetri rotti, è un rituale
che appartiene solo agli altri.***
Pietro Edoardo Mallegni è nato a Carrara l’1 luglio 1995. Fin da piccolo nutre due grandi
passioni: la cucina e la scrittura. Nel 2013 ha pubblicato con la casa editrice“ Marco del
Bucchia” la sua prima raccolta:“ Il dedalo in me”, e vince il premio “Michele Mazzella” con
l’atto unico “ Geshua e il crollo dell’io”, nel 2015 pubblica un’altra raccolta intitolata “ Il Dio
Dada”. Tra il 2019 e il 2021, partecipa a diverse antologie curate da Ivan Pozzoni per la
casa editrice “ Limina Mentis “ inoltre ottiene alcuni riconoscimenti e pubblica due raccolte
di poesia intitolate “Neurocidio” e “Il nulla”, rispettivamente pubblicate con le case editrici
“Limina Mentis” ed “Europa Edizioni”. Tra il 2021 e il 2022 suoi vari testi vengono pubblicati
su diverse testate giornalistiche online e tradotti in varie lingue tra cui inglese, francese,
spagnolo,arabo e cinese.