D’amore.
Respirami come la brezza marina
che si infrange su scogli scolpiti di infinito.
Cercami tra la miriade variopinta
di petali che avvolge le mie membra
su una soffice alcova d’amore.
Sconvolgimi di desiderio nell’anima
che di te si riempie
nello scompiglio di un bacio malandrino.
“A mio figlio”
Un intimo abbraccio cinge nel mio animo
le tue membra avvolte in teneri e candidi cenci
inebriate dall’odore di innocenti sogni
e rapite dalla delizia di disperse paure.
Memore l’attimo che di luce fece brillare
in un’ istante di timido pudore la vita,
ora dinanzi ad occhi materni si incarna
in universi di traboccanti speranze
e bocconi di amara lontananza.
Va errando la tua giovine barca
tra mari in tempesta ed onde illusorie
a bramar luoghi di sicuro approdo
e placar acque spoglie di possenti baluardi.
All’ombra di un amore eterno e premuroso,
sigillo immacolato,
con passo mite e paziente e in tenebroso silenzio,
ti accoglie nell’intimo il sospirar del mio cuor.
Pellino Maria, nata a Sant’ Agata dei Goti (Bn) nel 1973, residente aTrezzo sull’Adda (Mi).
Attualmente lavora come educatrice. Nutre forte interesse per autori classici e la poesia,
nonché per la forma breve quale può definirsi l’aforisma. Ha partecipato a vari concorsi dal 2013. Alcune liriche sono pubblicate nelle corrispettive antologie.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice e già pubblicati sul pregresso blog del Dinanimismo: link