*DINANIMISMO E NEOFUTURISMO LETTERARIO
Dinanimismo: 2010 verso una nuova letteratura futurista Dopo il centenario[…]
Estratto da un articolo di Roberto Guerra pubblicato su “Controcultura – Le guide Supereva” nel dicembre del 2009.
” una nuova specifica poetica e letteratura […] ovvero il Dinanimisno, come divenire dell’Anima nell’era del computer. […] Ferrante, amplificando e soprattutto sperimentando nella parola e nelle elaborazioni teoriche, l’Anima non come compensazione, ma come X factor creativo e fondamentale sottostante lo stesso spirito scientifico e le sue infinite potenzialità finanche postumane, ha azzerato ogni querelle umanista obsoleta: dice sì al mondo nel suo divenire, senza perdere più tempo con troppi No da gamberi! In tale amplificazione Ferrante e il suo gruppo ormai, decine e decine di dinanimisti on line, ha codificiato, rilanciato le intuizioni stesse strettamente letterarie di Futuguerra, Donegà, Tuzet e altri, soprattutto al passo proprio con gli orizzonti desiderati, alti e celebri dello stesso Enzensberger, lo stesso Barthes e in Italia -tra non molti- del solito forever young Paolo Ruffilli, oltre a Campa e ai già citati Spatola, Barilli, Zanzotto e lo stesso giovane geniale Saccoccio.
La parola al termine della scrittura, o dopo il suo grado zero, infine, si riconnette finalmente e consapevolmente nel Dinanimismo letterario all’archetipo: da dove viene anche il Futurismo e da dove si è moltiplicato ed espanso. Ferrante e i dinanimisti non a caso con riferimenti espliciti a certa psicanalisi futuribile (paradosso di paradosso) di Jung, Marie Louis Von Franz, James Hillman, riscoprono certa matrice postromantica della parola futurista, a suo tempo sorprendentemente intuita da un certo Francesco Flora, dai netfuturisti stessi, in altra articolazione più globale totale, con riferimento a Bergson.
Matrice aspaziale, ormai, eppure, in quanto Fare Anima (e Fare Poesia…) nel duemila, fondamentale.
Perciò, ecco il Dinanimismo, brevettato dallo scrittore Zairo Ferrante, come primo logo ufficiale (e virtuale, ovvio, incanto e dis-incanto i futuristi o futuribili contemporanei!) di certa nuova specifica letteratura o poetica neofuturista o futuribile nascente.”
* Fonte: Controcultura Supereva
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*IL DINANIMISMO DECOLLA IN ITALIA
Zairo Ferrante e il gruppo dinanimista segnalati in Il Dialogo.org
Estratto da un articolo di Roberto Guerra pubblicato su “Controcultura – Le guide Supereva” nel giugno del 2010.
“Prestigiosa sinergia del gruppo letterario Dinaminista, curato dallo scrittore salernitano ma residente a Ferrara Zairo Ferrante, con il pregevole sito poetico culturale “Il Dialogo.org”. Quest’ultimo ha rilanciato proprio Zairo Ferrante con una significativa e ampia pagina oltre a pubblicare alcuni testi dello scrittore. Pagina essenziale sul percorso culturale ed editoriale di Ferrante e le connessioni ufficiali sue e del dinanimismo con la rete neofuturista e transumanista contemporanea, curata proprio dai neofuturisti ferraresi con lo stesso Ferrante tra i protagonisti.
Un link nazionale che segnala ulteriormente la creatività dinanimista, sintetizzabile nell’ambizioso ma urgente e fondamentale tentativo di elaborare una poetica dell’Anima e in certo senso postromantica alla luce del web e della nuove tecnologie, nuovi vettori, simultaneamente d’avanguardia ma piacevolmente leggeri, verso il futuribile venuto alla luce nella rapidissima mutazione del duemila in progress e divenire…”
* Fonte: Controcultura Supereva
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*POESIA: ZAIRO FERRANTE NEL NUOVO NUMERO DI ISOLA NERA
Il giovane e talentuoso dinanimista pubblicato nella rivista internazionale di Giovanna Mulas
Estratto da un articolo di Roberto Guerra pubblicato su “Controcultura – Le guide Supereva” nel dicembre del 2010.
“IN QUESTO NUMERO: Gabriel Cacho Millet e “Il manoscritto di Campana”, Brecht, Martin Luther King, Arnold de Vos, Üzeyir Lokman Çayci, J.L.Borges, Franco Fortini, Viacheslav Kupriyanov, Roberto Aguirre Molina, Rodolfo Alonso, Quattro immigrati sul Duomo di Milano di Mario Pancera, Jack Hirschman, Alfonsina Storni, Ferruccio Brugnaro, Igiaba Scego, Daniela Micheli, Marco Cinque, Mario Luzi, Il “revisionismo” di Bernstein, “Socialismo democratico e filosofia neokantiana” di Valerio Pisaniello, John Milton o “del divorzio” di Roberta Murroni, Cecília Meireles, Milton Fernàndez, Sibilla Aleramo, Gaetano Longo, Zairo Ferrante.
Già noto a Ferrara e dintorni (dove risiede e studia, ma di origine campane) per il volume poetico “D’Amore, di Sogni e di altre Follie” (Este Edition 2009), per collaborazioni futuristiche ferraresi ed extraferraresi significative per sinergie stesse nazionali e internazionali, sempre quest’autunno rilanciato da Il Dialogo e da Gumwriters a cura di Gaia Conventi […]
Tra postavanguardia e novecento atopico e archetipico, Ferrante, fondatore anche del giovane movimento letterario denominato Dinanimismo (con diversi sostenitori e collaboratori italiani e stranieri), nel 2010 ha amplificato, raffinato ulteriormente il proprio percorso poetico, sorta di umanismo dell’era digitale, un neoromanticismo quasi minimal per certa cifra dei versi.
Testi a volte molto lirici e quasi neoarcadici, peraltro filtrati, marchiati quasi da impronte o significanti di ritmica implosiva, consapevolmente levigati, raffreddati, scuola Paolo Ruffilli docet; non nella parola, ma proprio nella “musica”, nella microarchitettura della scrittura in senso globale.
È trasparente, consapevole, programmata quasi, la poetica dinanimista: la dimensione affettiva, cardiaca, pulsionale, l’Anima dopo certa psicologia (da Fornari a Jung e seguaci), capace, missione ardua nel sortilegio del web (specularmente in certa poesia nazionale reificata ed arroccata quasi in nicchie autistiche…), di parlare, vivere gli anni duemila.
* Fonte: Controcultura Supereva
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*IL DINANIMISMO FERRARESE SU STYLE
Il movimento poetico-artistico di Zairo Ferrante sul supplemento del Giornale
Estratto da un articolo pubblicato sul quotidiano on-line “Estense.com” nel febbraio del 2011.
Le pagine di “Style voglia d’Italia” – che puntualmente descrivono meraviglie, usi, costumi e persone delle più belle regioni italiane – sono curate (per “Visibilia”) da Girolamo Melis e, nel prossimo volume, saranno interamente dedicate alla regione “Emilia Romagna Terra di cantanti”. Il volume sarà distribuito in tutte le edicole, unitamente al quotidiano, nel mese di marzo.
* Fonte: https://www.estense.com/?p=126425