1° Manifesto del “DinAnimismo” 2009
MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME
(Poesia: la Voce dell’Anima)
A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti. A coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno (pensando di fare o di non fare) Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di una certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come qualcosa di non accessibile a tutti.
Signori miei, “mercanti di classismo”, secondo me siete sulla strada sbagliata!
La Poesia è Anima, è la voce dell’Anima.
È istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica e alle Arti visive e figurative) che permette di dialogare in silenzio con noi stessi.
Partendo dal presupposto che tutti abbiamo un’Anima, mi sembra facilmente intuibile che tutti abbiamo la capacità di ascoltarla e, soprattutto, capirla. Basta imparare la sua lingua, che può essere semplice o complessa, non importa.
Una lingua che adotti termini “antichi” o che inventi parole nuove, questo non è un problema. Una forma che contempli le rime o che ‘le fugga’, questo è personale.
L’importante è che sia Poesia, l’importante è che sia Anima, l’importante è che si ascolti quest’Anima.
Ormai, signori miei, il mondo corre veloce e la fatica per seguirlo è tanta. Difficilmente possiamo sottrarci a questa maratona, e allora qual è la soluzione?
Capirsi! Ascoltare, in silenzio, le vere richieste della coscienza, scrivendo, dipingendo o componendo quello che l’Anima detta.
E a coloro che dicono: ma io non ne sono capace, rispondo: Impossibile!
Hillman in Re-visione della psicologia (1975) scriveva: “La terapia o l’analisi non è solo ciò che gli analisti fanno ai pazienti, essa è un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell’anima, negli sforzi per capire le nostre complessità, negli
attacchi critici, nelle prescrizioni e negli incoraggiamenti che rivolgiamo a noi stessi. Nella misura in cui siamo impegnati a fare anima tutti siamo ininterrottamente in terapia”.
La vera difficoltà, secondo me, sta nel capire che in quell’attimo “stiamo facendo Anima”, ma quando riusciamo in questo, staremo anche facendo Poesia. Nel momento in cui la Poesia viene a crearsi assume le vesti di un suono silenzioso che fa vibrare qualche altra corda; questa vibrazione può essere percepita da un’altra persona che nello stesso istante ha cognizione di “saper fare Anima” ed ecco che si fa nuovamente e diversamente splendida Poesia! Ecco la Rivoluzione: un altro nel mondo avrà capito che, come tutti, sa e può fare Poesia. Un altro nel mondo avrà ascoltato la sua anima. Un altro nel mondo non avrà paura del futuro perché sa che quel futuro non lo travolgerà.
Sparissero il lusso, le automobili, gli aperitivi, la tv al plasma, l’aria condizionata, il riscaldamento ed il petrolio, l’uomo non ritornerebbe agli albori perché a quel punto avrebbe il suo Futuro, avrebbe la sua Poesia, avrebbe la consapevolezza della propria Anima.
Mi auguro che tutti un giorno possano avere una personale raccolta di Poesie. Poesie messe insieme non perché appartenenti allo stesso autore, non perché appartenenti a una corrente letteraria ben precisa, ma perché semplicemente appartenenti alla Poesia: semplicemente appartenenti all’Anima.
Poesia intesa come: “DinAnima”. Poesia innata e istintiva terapia del “normale”, sublime voce di Tutte le Anime, nemica del male del ventunesimo secolo; nemica della superficialità.
Zairo Ferrante
(pubblicato ne “I Bisbigli di un’anima muta” – CSA ed. 2011)